Dicono di noi su Luce Web: ALDO ROSSI DESIGN 1960-1997 MUSEO DEL NOVECENTO MILANO

INTERNI NON BORGHESI DI GEOMETRIE POETICHE DI ALDO ROSSI

Piacerebbe al regista Wes Anderson la mostra “Aldo Rossi. Design 1960-1977” ospitata al Museo del Novecento. Architetto dalla visione poetica del mondo, allievo di Piero Portaluppi e primo italiano a vincere l’ambito Pritzker Price 1990 (dopo di lui è stato assegnato a Renzo Piano), in bilico tra funzionalità e sorprendente inventiva. L’excursus espositivo si snoda in un racconto immaginifico del suo modus operandi, giocoso, fiabesco e surreale con oltre 350 oggetti e arredi, prototipi, modelli, dipinti, disegni, studi e progetti a cura di Chiara Spangaro, in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale. Complice della messa in scena di un’atmosfera domestica e teatrale senza esagerazioni, è l’allestimento suddiviso in 9 sezioni firmato da Morris Adjami – Ma Architects, collaboratore associato di Rossi a New York e l’illuminazione progettata ad hoc da Marco Pollice.

Dall’architettura al design, la mostra cambia parametri di scala. L’esposizione mira a cogliere nel vivo l’interdisciplinarità tra le arti che, dagli anni Ottanta del secolo scorso, caratterizza il cosiddetto Postmodernismo, quando il design diventa poetico, giocoso, colorato, irriverente e anche l’architettura si fa curva e supera l’aspetto funzionalista modernista.

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