La luce intelligente è questione di Salute

Ogni spazio illuminato può trasformarsi in un luogo di benessere

Un progetto che si relaziona con la vita e la salute, la luce e la scienza e che ambisce a fare di ogni spazio illuminato un luogo per stare bene. Si tratta dell’applicazione, concreta ed efficace, di una lunga ricerca sulla luce circadiana e i suoi benefici sul nostro organismo.  Una ricerca  che si è concentrata sullo studio della cronobiologia, la scienza che studia i fenomeni periodici o ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solari.

Partiamo da una premessa: la luce è intelligente. E proprio così si potrebbe definire Clever Light® sistema ideato e realizzato grazie ad un dialogo multidisciplinare tra Marco Pollice art director di Pollice Illuminazione, azienda storicamente volta all’innovazione, e un team di light designer, architetti, ingegneri, artisti e cronobiologi.

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Font:

Leggi articolo “Ambienteeuropa.info”

Leggi articolo “okmedicina.it”

Leggi articolo “Gliscomunicati.it”

La storia dei Pollice nell’evoluzione dell’illuminazione a Milano e nel mondo dal 1908

Milano ha oggi una discendenza familiare che rappresenta una eccellenza nell’illuminazione.

Ma come si è formata questa “nobile” casata?

In queste pagine scopriremo l’evoluzione dell’illuminazione in Milano realizzata dai Pollice connessa alla città più “elettrica” d’Italia. Vincenzo, Amedeo, Ugo, Cesare, Alfredo, Gioia e Marco Pollice hanno illuminato con perizia e passione, da Bari a Milano, ogni luogo del vivere, ogni oggetto urbano, ogni arredo, dando ad essi la loro propria identità.
Ai Pollice il libro dedica molto spazio, mostrando il loro ruolo di catalizzatori e promotori culturali.

È una storia originale di progetti e realizzazioni innovative in gran parte registrate dalla rivista “LUCE”, relazionati agli accadimenti politici, storici e culturali in Milano e nel mondo. Una storia ricca di insegnamenti utili per il futuro dell’industria dei lumi.

Basato su documenti e testimonianze dei familiari e delle pubblicazioni di settore, il racconto è in sintesi l’interpretazione del marchio di fabbrica Pollice, un lascito prezioso per il Museo delle Imprese che hanno fatto grande Milano.

Dicono di noi su Luce Web: ALDO ROSSI DESIGN 1960-1997 MUSEO DEL NOVECENTO MILANO

INTERNI NON BORGHESI DI GEOMETRIE POETICHE DI ALDO ROSSI

Piacerebbe al regista Wes Anderson la mostra “Aldo Rossi. Design 1960-1977” ospitata al Museo del Novecento. Architetto dalla visione poetica del mondo, allievo di Piero Portaluppi e primo italiano a vincere l’ambito Pritzker Price 1990 (dopo di lui è stato assegnato a Renzo Piano), in bilico tra funzionalità e sorprendente inventiva. L’excursus espositivo si snoda in un racconto immaginifico del suo modus operandi, giocoso, fiabesco e surreale con oltre 350 oggetti e arredi, prototipi, modelli, dipinti, disegni, studi e progetti a cura di Chiara Spangaro, in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale. Complice della messa in scena di un’atmosfera domestica e teatrale senza esagerazioni, è l’allestimento suddiviso in 9 sezioni firmato da Morris Adjami – Ma Architects, collaboratore associato di Rossi a New York e l’illuminazione progettata ad hoc da Marco Pollice.

Dall’architettura al design, la mostra cambia parametri di scala. L’esposizione mira a cogliere nel vivo l’interdisciplinarità tra le arti che, dagli anni Ottanta del secolo scorso, caratterizza il cosiddetto Postmodernismo, quando il design diventa poetico, giocoso, colorato, irriverente e anche l’architettura si fa curva e supera l’aspetto funzionalista modernista.

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ALDO ROSSI Design 1960-1997 – Museo del 900 progetto luci by Marco Pollice

a cura di Chiara Spangaro – Museo del Novecento, Milano 29 aprile – 2 ottobre 2022

“Lavorare accanto a grandi architetti è sempre interessante” -racconta Marco Pollice -“perché dà la possibilità di guardare le stesse cose attraverso i loro occhi. Mi sono così trovato a studiare il colore e l’armonia che Aldo Rossi metteva nella sua progettualità in rapporto con la luce. Ho scoperto che usava colori pastello molto tenui e voleva una illuminazione più distribuita, con meno contrasti e ombre di quanto la mia teatralità progettuale ha spesso disegnato. Questo pensiero va in direzione degli studi che da anni conduciamo sulla luce e il colore, in relazione alla nostra salute e nell’approccio olistico della nostra filosofia progettuale che tiene conto di 21 sensi attraverso i quali l’essere umano percepisce l’ambiente in cui vive, che comprendono tra gli altri, l’equilibrio, lo spazio e il tempo”. 

La mostra racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: ciascuna rappresenta un mondo nel quale emerge la relazione tra opere grafiche e prodotti artigianali e industriali, con riferimenti alle architetture e allo spazio privato di Rossi.

mostra aldo rossi design 1960-1997_progetto luci Marco Pollice