a cura di Chiara Spangaro — Museo del Novecento, Milano 29 aprile — 2 ottobre 2022
«Lavorare accanto a grandi architetti è sempre interessante» -racconta Marco Pollice -«perché dà la possibilità di guardare le stesse cose attraverso i loro occhi. Mi sono così trovato a studiare il colore e l’armonia che Aldo Rossi metteva nella sua progettualità in rapporto con la luce. Ho scoperto che usava colori pastello molto tenui e voleva una illuminazione più distribuita, con meno contrasti e ombre di quanto la mia teatralità progettuale ha spesso disegnato. Questo pensiero va in direzione degli studi che da anni conduciamo sulla luce e il colore, in relazione alla nostra salute e nell’approccio olistico della nostra filosofia progettuale che tiene conto di 21 sensi attraverso i quali l’essere umano percepisce l’ambiente in cui vive, che comprendono tra gli altri, l’equilibrio, lo spazio e il tempo».
La mostra racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: ciascuna rappresenta un mondo nel quale emerge la relazione tra opere grafiche e prodotti artigianali e industriali, con riferimenti alle architetture e allo spazio privato di Rossi.
